venerdì 28 gennaio 2011

GiornoDellaMemoria

Il giorno della memoria è passato da un giorno.
Purtroppo ieri è stata una giornata così frenetica che ho potuto solo ricordarlo nei pensieri, e non nelle parole.
Così oggi mi ritaglio un attimo e mi unisco a tutte le voci, di giovani e meno, che ieri hanno pianto e celebrato i milioni di persone che hanno offerto le loro esistenze per far vivere libertà e speranza.

Per farlo, uso come simbolo colletivo una figura femminile di grande coraggio e straordinario fascino.

 

Lei si chiamava Sophie Scholl. A 12 anni venne obbligatoriamente iscritta alla Gioventù Hitleriana. Quattro anni dopo smise di crederci, quando l'arresto del fratello maggiore le strappò ogni illusione, riportandola alla vera, nuda, realtà.


Aderì pertanto alla Rosa Bianca, un gruppo di studenti cristiani che si opponevano al regina nazista, in modo non violento. Ma venne arrestata dalla Gestapo, torturata, ritenuta colpevole e ghigliottinata a soli 22 anni.


Le sue parole dell'ultimo interrogatorio ci ricordino che il coraggio, i valori e gli ideali sono l'unica cosa che rimane per essere umani.

« "... non si sente colpevole di aver diffuso e aiutato la Resistenza, mentre i nostri soldati combattevano a Stalingrado? Non prova dispiacere per questo?"" No, al contrario! Credo di aver fatto la miglior cosa per il mio popolo e per tutti gli uomini. Non mi pento di nulla e mi assumo la pena!" »
Sophie era una donna bellissima.

Ora chiudiamo gli occhi. E non dimentichiamo.




venerdì 21 gennaio 2011

Nell'aria c'è polline di me.

Oggi in pausa pranzo ho fatto un giretto in bicicletta.
Avevo addosso la mia cappa cammello e sembravo un'arrancante Cappucetto tinta castagna che faticosamente tentava di risalire l'aspra salita di piazza Vittorio.
Faceva freddo, l'aria gelida mi massaggiava le guance, rosse come una gelatina alla ciliegia.

Ma il cielo era azzurro.

L'aria era pulita e brillante.

La collina magnifica.

E allora l'ho sentita. Era lì e stava per arrivare.

Aria di primavera.

Così ho sorriso. 

Venerdì, aria della primavera e allora si sorride.


E il buon week end lo auguro così:


Adoro.

lunedì 17 gennaio 2011

Letargo invernale

E' lunedi.
Sono tornata al lavoro dopo un week end bizzarro.
Un week end in cui non ho fatto assolutamente nulla.
In cui ho passato le intere giornate in casa, elastica nei leggings e calda grazie alle ciabatte dono di una preziosa amica. 
In cui ho cucinato un ottimo filetto, ho rischiato di bruciare un rapporto e la casa con una pasta disgustosa, ho guardato ore di tv satellitare, ho ordinato giapponese a domicilio e ho consumato irrimediabili quantitativi di alcol.


Quindi oggi non so se sia stato un bel fine settimana o meno.
Certo, ho condiviso tutto questo con l'unico essere umano sulla faccia della terra con cui al momento posso permettermi una coabitazione di 72 ore, senza sforzi nè eccessive cerimonie.
Ma l'immobilismo a cui costringe l'inverno, con soli abbaglianti ma freddi risvegli, e nebbie inquietanti che avvolgono la tua casa alle 17.30 del pomeriggio, mi fa a volte temere di aver sprecato tempo, di non aver fatto qualcosa per cui dire di aver vissuto.


Così stamattina mi sono svegliata desiderando la primavera.
Il sole, il primo caldo, la bicicletta, i prati, i mercatini all'aperto, una birretta lungo il fiume, il pic nic al parco.


Oggi per sentirmi felice ho fatto un wish list:


un paio di sandali alti alti



dei jeans scampanati


un abitino per sentirmi carina...


 
e un cupcake in cui affondare i denti e sentirli sfrigolare.


Voglio uscire dal letargo ed essere una tonda cosina dolce vestita come la ragazzina di "Papà ho trovato un amico".



mercoledì 12 gennaio 2011

Gli ex che amo

Amo da sempre tutto ciò che racconta una storia.
Vecchie foto, vecchie cartoline, vecchie lettere.
Un capitello romano in mezzo a una strada trafficata, un cubetto di porfido attraversato da cavalli, carri, carrozze, biciclette, auto, metrò.
Tocco, annuso, osservo, leggo; a volte mi sento fortunata a vedere squarci di realtà che qualcuno ha visto identici prima di me, 1000 anni fa.
A volte semplicemente mi delizio a immaginare le storie e le vite di persone vissute così tanto tempo fa da essere solo giallognole presenze su fotografie accartocciate agli angoli.

Ecco perchè amo così tanto gli ex- voto.
Gli unici ex che amo, mi verrebbe da dire.


"Ex voto: un oggetto dato
in dono ad una divinità
"


Cuori, piccole braccia, graziose gambette, culle e quadretti racconta storie: c'è un mondo racchiuso in questi piccoli oggetti, fatto di miracoli, di salvataggi, di eventi straordinari e inspiegabili, di bimbi guariti, di soldati tornati, di marinai sopravvissuti a naufragi, di contadini disarcionati.

Ho la fortuna di abitare vicino a una chiesa meravigliosa di Torino, la Consolata che offre ai visitatori un'intima ma ricchissima raccolta di ex voto, sia in argento che sotto forma di pittura votiva, a partire dal 1700 circa.
Io ogni tanto mi concedo il lusso di farci un salto e passarci lunghi minuti in cui sto a naso in sù per non  perdermi nessun intreccio o passione o commozione di quelle storie così antiche.

E ora ho anche una fortuna in più: possedere due ex voto.



Provengono dalla Grecia e sono un delizioso ometto e una graziosa donnina in puro argento.



Un regalo meraviglioso, che troverà spazio presto sulle pareti del mio salotto e che spero porti fortuna a questo mio 2011 che deve essere pieno di tante cose nuove.
I miei ex voto per un grande voto.